Stato di emergenza e stato di confusione
Continua lo stato di emergenza e con esso la confusione. Pensavamo che il teatro governo – regioni avesse come protagonista indiscusso il folcloristico De Luca, invece lo spettacolo continua con nuovi colpi di scena e un cast non proprio d’eccezione.
“Ragazzi (si fa per dire), ma l’emergenza c’è o non c’è? Dipende. Se serve al governo, allora, il governo dice che c’è; se non serve al Governo, allora, il Governo dice che non c’è.
È il famoso “modello italiano”, quello che ama la serietà.”
Giancristiano Desiderio
La capacità di autoassolversi del Governo e dei medici non ha eguali.
Ilaria Capua, virologa, dice a Domenica in che non si avrà un vaccino prima del prossimo inverno, che è un virus nuovo, non sanno come fare. Da gennaio la Capua non sa come fare. Da gennaio. Nel frattempo scrive un libro per aiutare i bambini. È diventata pedagogista, meglio? No.
Altri medici affermano che per questo inverno avremo il vaccino.
Tra terrorismo psicologico e confusione si va avanti.
“La scuola resta aperta. Si continua con la didattica in presenza, come chiedevamo. Sono stati salvaguardati i diritti di studentesse e studenti. Possibile implementazione della didattica digitale integrata e flessibilità sugli orari per le scuole superiori ma solo attraverso interventi mirati.
Ricordiamo che tali misure, per la scuola, non entreranno in vigore da domani, ma fra qualche giorno, per garantire una migliore organizzazione. Nelle prossime ore il Ministero dell’Istruzione darà indicazioni più specifiche alle scuole e alle famiglie.”
Lucia Azzolina
Ma in Campania il super governatore De Luca ha chiuso le scuole dal 15 ottobre, poi il giorno dopo ha pensato di riaprire solo i nidi e le scuole dell’infanzia.
Confusione su confusione.
“Segnatevi la data di oggi. (18 n.d.r) Perché è a partire da oggi che la rappresentazione governativa dell’epidemia è e sarà diversa rispetto all’annuncio imminente della fine del mondo. A Palazzo Chigi, infatti, si sono resi conto che il catastrofismo e l’uso del terrore erano diventati un boomerang. Tra poco arriverà il professor Conte che senza dir nulla dirà tutto.
E così coloro che fino a ieri hanno raccontato l’Apocalisse a mezzo Covid inizieranno a fare marcia indietro e racconteranno che non c’è da aver paura perché la situazione è sotto controllo.
In questo Paese, mancando il senso della misura e il senso dello Stato non si avverte neanche il senso del ridicolo.”
Giancristiano Desiderio
Conte non chiude e fa bene, ma c’è chi è favorevole e chi trova impossibile attuare le linee del Dpcm.
“Il Presidente Conte ha illustrato il nuovo Dpcm e siamo contenti di vedere che molte delle proposte delle Regioni sono state accolte. Il nuovo decreto applica di fatto il Modello Liguria, ossia quello di intervenire con regole elastiche per tutto il Paese e con interventi mirati dove serve davvero. Nessun coprifuoco generalizzato, saranno i sindaci a decidere se e quali strade e piazze chiudere alle 21, in base alle esigenze del territorio, proprio come abbiamo fatto a Genova e alla Spezia. Confermata la chiusura di locali e ristoranti alle 24, tranne per quelli senza posti a sedere che resteranno aperti fino alle 18 e poi potranno continuare a offrire il loro servizio d’asporto. Piscine e palestre restano aperte ma avranno sette giorni di tempo per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, altrimenti scatta la chiusura. Quanto alla scuola, proseguono le lezioni in presenza ma per le classi superiori verranno favorite modalità flessibili con ingresso degli alunni dalle 9. Un tentativo per scaglionare le entrate, vedremo se sarà sufficiente, fermo restando che qualcosa di più si poteva fare per la didattica a distanza a rotazione, che resta secondo noi l’arma migliore e allo stesso tempo meno invasiva per alleggerire l’affollamento sui mezzi pubblici. Quelle che abbiamo studiato oggi con le altre Regioni sono misure di buonsenso, che puntano anzitutto a tutelare la salute dei cittadini visto il nuovo aumento dei contagi, ma allo stesso tempo cercano di non danneggiare eccessivamente la nostra economia, che non può reggere un nuovo lockdown. Ora dal Governo ci aspettiamo risorse per ristorare in fretta le attività che subiranno comunque un contraccolpo e che devono poter sopravvivere a questo nuovo stop, seppur parziale. E a tutti chiediamo il massimo impegno nel rispettare queste nuove regole, con rigore ma senza lasciarsi prendere dal panico, perché ancora una volta l’esito di questa battaglia dipende da tutti noi.”
Giovanni Toti
“Il Governo nella gestione delle città ha delegato ai Sindaci la gestione delle piazze e delle strade, al fine di prevenire il contagio da Covid-19, scaricando su di loro una responsabilità impopolare senza il supporto di mezzi adeguati.”
Attilio Fontana
La palla passa ai sindaci che lavoreranno al ‘coprifuoco’ con i prefetti. Peccato che non tutti siano d’accordo come Gori, sindaco di Bergamo “La norma inserita dal governo nel DPCM sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle
spalle dei sindaci la responsabilita’ del coprifuoco. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sara’ vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilita’ non le scaricano su altre istituzioni con cui
lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilita’. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso.
Condivido pertanto, insieme agli altri sindaci, la richiesta al Governo che la disposizione sia stralciata dal DPCM. Nell’attuale formulazione è infatti inapplicabile.”
Dipende sempre dai cittadini, mai si dica i politici confondono più dei medici.
“La vergogna è un sentimento fondamentale. Vergogna viene da vere orgognam: temo l’esposizione. Oggi l’esposizione non la si teme più.”
Umberto Galimberti
Ecco la sovraesposizione di politici, virologi, infettivologi e chi più ne più ne metta. Poco importa se si affermano cose smentite dagli stessi il giorno dopo, l’importante è apparire.
Quando si confondono i cittadini, quando si semina paura, non si riesce a capire il confine tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto. In nome di un bene da preservare (la vita) contro il Covid si annienta la vita stessa violando la libertà individuale. E se il Governo passa la palla ai sindaci, i governatori di regione approvano ma…e allora si torna al punto di partenza: gli unici a pagarne le conseguenze di questo teatro sono i cittadini.
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