27 Dicembre 2024
Attualità

Stop al rimpatrio di 57 bambini in Ucraina, resteranno in Italia

Condividi

(Adnkronos) –
I 57 orfani ucraini arrivati due anni fa in Valle Imagna, in provincia di Bergamo, non verranno rimpatriati ma resteranno per ora in Italia, ospiti delle comunità di Rota Imagna, Pontida e Bedulita. Lo ha stabilito il tribunale per i minorenni di Brescia – competente sul territorio orobico – che ha revocato i precedenti decreti e 'rinnovato' l'affido.  Era stata Kiev, tramite il consolato ucraino in Italia, a chiedere il rimpatrio, ma contro questa richiesta si erano espresse sia le agenzie internazionali per i minori, sia i tutori dei bambini che avevano presentato 34 richieste di protezione internazionale per il rischio di rientrare in un territorio dove la guerra non è ancora sopita. La richiesta di rimpatrio, inizialmente fissata per il 16 agosto, è stata quindi congelata e spetterà a un'apposita Commissione valutare le istanze presentate per conto dei minori. Il portavoce dell'Unhcr Filippo Ungaro ha espresso soddisfazione per la notizia. "Siamo contenti – ha dichiarato all'Adnkronos – che il rimpatrio sia stato bloccato, seppur in forma temporanea, per ora credo sia importante considerare le vulnerabilità di queste bambine e bambini e le loro esigenze di protezione, visto che sarebbero tornati in un Paese che è ancora in guerra".  Prima della decisione del tribunale di Brescia, invece, il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo aveva dichiarato ad Adnkronos: "Sapevamo sin dall'inizio che l'accoglienza dei bambini ucraini sarebbe stata una soluzione solamente temporanea, e tale deve rimanere. Oggi è giusto che tornino a casa. Il sistema di tutela internazionale e la conseguente accoglienza in Paesi come Polonia, Germania, Francia e Italia, era stata concordata con Kiev, soprattutto dopo i tentativi della Russia di portare i piccoli ucraini oltre il loro confine. I minori e i giovani che vivono in teatri di guerra, non solo in Ucraina ma anche in Palestina e Libano ad esempio devono essere tutelati. E questi sistemi hanno funzionato al meglio dove le comunità ucraine sono riuscite a contribuire nei processi affidatari". La guerra fra Mosca e Kiev, ha proseguito Caffo, "è iniziata da molto tempo e per molto altro proseguirà. Ma buona parte del Paese, come accade sempre quando il teatro degli scontri è solo una parte del territorio, oggi vive in una situazione di 'quasi normalità'. Per questo, è giusto che vi ritornino". Anche perché "sono tanti quelli che sono già tornati a casa o in strutture di accoglienza. Strutture che, certamente, vanno migliorate ma ci sono. La nostra sfida è quella di migliorarle e contribuire al supporto psicologico dei molti bambini che ancora seguiamo in tutta l'Ucraina". Il presidente di Telefono Azzurro ha voluto sottolineare il senso di identità dei bambini ucraini. "La mia preoccupazione sin dall'inizio riguardava il rischio di un repentino cambio di contesto per questi giovani, con il conseguente rischio che perdessero il senso di identità e appartenenza al loro Paese: ciò è possibile solamente ricordandosi che l'accoglienza è e deve essere temporanea e, per questo, riportarli appena possibile nell'Ucraina dove sono nati e cresciuti. Prorogare la loro permanenza nei Paesi che li hanno accolti sarebbe un'errore. Tamponare l'emergenza con adozioni o affidi temporanei non è la soluzione". —[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]