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Sublime la Maria Maddalena di Lina Sastri. Al Sannazaro di Napoli il teatro fa luce tra le tenebre

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Napoli, 21 feb. – Il suo recitare è danza nel tempo e nella storia; è grido del mondo e delle donne; é preghiera sfiorata ed assorbita. Lina Sastri ci regala il suo effetto teatro, restituendo al Sannazaro di Napoli tutti i singulti di Maria Maddalena.

Attraverso l’abilità dell’attrice, la voce di Maria é un oboe stridente tra tenebre e luce. Concupita, lambita finché un paralitico le parlò di Dio, Maria Maddalena arriva alla sua percezione piena: “Noi pecchiamo perché Dio non c’è”.

La sorella di Marta, promessa sposa di Giovanni, vive in perenne ricerca d’amore; si prostituisce per sfuggire all’onta del diniego di Giovanni che preferisce Dio alla donna. Tutto il dolore del rifiuto, imbevuto dell’impossibilità di diventare madre e sposa, fa cadere Maria di Magdala nel peccato. Lascia che del suo vivere se ne facciano brandelli, finchè non incontra  Gesù, il figlio di Dio dagli occhi puri e dai piedi consumati.

“Caddi in ginocchio davanti a lui – sottolinea Maria – Era sporco. Vuotai davanti a lui tutta la fiala dei miei ricordi, finchè ho accettato la purezza come una perversione in più”.

Lo spettacolo messo in scena dalla Sastri, rapisce l’anima sul vetro dell’umanità. Lina nell’oscurità del vivere ci presenta la sua Maria raminga e fuggiasca davanti alla seduzione della vanità. Quando nei panni di Maria ribadisce che Dio l’ha salvata dalla felicità, sottolinea come il vero amore non sottenda all’appagamento, ma sia atto di donazione totale.

Il testo teatrale tratto da ‘Fuochi’ di M. Yourcenar, permette alla Sastri di confermarsi ancora una volta grande signora del teatro, impegnata non solo nell’interpretazione dello spettacolo, ma anche nella regia e drammaturgia.

Ci si inchina dinanzi ad una sublime interpretazione scenica, così come Maria si piega al volere di Dio, tanto da essere tramutata da donna del peccato in testimone della crocifissione e dell’avvenuta resurrezione di Gesù.

La Sastri con la sua voce, la sua entrata scenica dalla platea del teatro, con in mano una candela atta a fare luce nel buio, cavalca a suon di musica e canto, l’avvicinarsi a una nuova pagina della sua vita. Lo spettatore annulla per oltre 50 minuti l’immagine del presente davanti ai suoi occhi e si catapulta come rapito da una macchina del tempo, nel primo secolo.

La musica dello spettacolo, fa da colonna sonora alla storia dei Vangeli, di cui Maria Maddalena entra di diritto a far parte con tutta la sua ambivalenza emotiva, diventando esempio del riscatto delle donne che scelgono chi essere e come comunicarlo, quando sono abbracciate dall’essenza del puro amore.

Foto di Roberta D’Agostino


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.