22 Dicembre 2024
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Tecniche di riabilitazione innovative: manipolazione fasciale per il recupero del benessere

La riabilitazione è uno dei tre pilastri del nostro sistema sanitario (accanto a prevenzione e cura), ed è finalizzata a ripristinare la normale attività di coloro che hanno subito un trauma, sia di natura fisica che psichica. Le attività di riabilitazione includono interventi di valutazione, diagnosi e terapie. Oggi, possiamo contare su una ampia varietà di tecniche riabilitative innovative, con controindicazioni nulle (o quasi) e che riescono a fornire degli ottimi risultati.

Che cos’è la manipolazione fasciale o massaggio miofasciale

La manipolazione fasciale è una tecnica che è stata ideata da Luigi Stecco: si tratta di un tipo specifico di manipolazione che viene applicata sui tessuti connettivi densi, ossia quelli che avvolgono muscoli e tendini. Si va ad agire sulla fascia, membrana di tessuto connettivo situata al di sotto dell’epidermide, che ha la funzione di ricoprire i muscoli, collegarli tra di loro e di provvedere al loro nutrimento. Questa tecnica manuale è utilizzata per trattare le difficoltà di movimento nell’apparato locomotore attraverso manipolazioni e massaggi effettuati con polpastrelli, nocche e gomiti.

La manipolazione fasciale di Luigi Stecco consta di varie fasi:

  • Raccolta dati (anamnesi paziente): è importante avere davanti a sé un quadro clinico chiaro per formulare delle corrette ipotesi e passare, quindi, allo step successivo;
  • Ipotesi: è un passaggio intermedio tra la fase della raccolta dati e quella della valutazione. Serve per indagare su qual è il dolore principale del paziente, se sono presenti eventuali dolori concomitanti e le problematiche precedenti derivanti da possibili traumi, interventi o disfunzioni interne;
  • Verifica motoria: si va a compiere una valutazione dei movimenti compiuti dal paziente, della sua postura, di eventuali gesti in disfunzione per poi passare alla successiva e penultima fase;
  • Verifica palpatoria: si comincia a mettere mano sul paziente per la selezione dei punti da trattare. La palpazione può confermare o smentire l’ipotesi formulata all’inizio;
  • Trattamento: se la verifica palpatoria conferma l’ipotesi, si procede con il trattamento e quindi con la manipolazione fasciale vera e propria.

La manipolazione è volta all’identificazione dei centri di coordinazione coinvolti. In ogni caso, la manipolazione deve essere effettuata lontano dalla zona di dolore, andando a massaggiare determinati punti con le nocche, i gomiti o i polpastrelli per provare a risolvere problemi di natura muscolare e articolare.

Dove può essere praticata la manipolazione fasciale e chi può praticarla

Può essere applicata sia su adulti che bambini per alleviare il dolore in molte zone del corpo: lombare, cervicale, ma anche tunnel carpale. È molto richiesta dagli atleti agonisti. Questa manipolazione può essere effettuata da fisioterapisti, medici oppure osteopati dopo il conseguimento di una specifica formazione e dopo l’ottenimento dell’abilitazione all’uso della tecnica della manipolazione.

Benefici e controindicazioni

Come già anticipato, l’impiego della tecnica ha il fine di ridurre la percezione del dolore e a ripristinare il normale movimento dei pazienti, attraverso riabilitazione articolare e riattivazione muscolare.

Il dolore può diminuire sin dalle prime sedute, così come il movimento tornerà ad essere quello di sempre in poco tempo. Tra una seduta e la successiva meglio far trascorrere un paio di settimane, in modo da non sottoporre il corpo ad uno stress troppo frequente. Non si riscontrano controindicazioni, a patto che l’esperto che agirà sul paziente effettui prima dell’intervento un’accurata analisi della situazione pregressa, scongiurando eventuali traumi precedenti o lesioni che possano pregiudicare l’esito positivo delle manovre.

In definitiva, il massaggio miofasciale può rivelarsi davvero efficace quando ci si affida ad un professionista scrupoloso.

       

Redazione

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