Cronaca

“Terra dei fuochi”, trasportavano rifiuti senza autorizzazione: colti in flagranza di reato da una pattuglia dell’Esercito

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Contestati i reati di trasporto e gestione di rifiuti speciali non autorizzati, occupazione di suolo pubblico e edificazione abusiva 

Una pattuglia dell’Esercito impegnata nel contrasto ai reati ambientali nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure/Terra dei Fuochi” ha colto in flagranza di reato cinque persone intente al trasporto di rifiuti speciali.

I militari del Raggruppamento “Campania”, durante un pattugliamento nel comune di Cardito (NA), avevano notato un autocarro che trasportava del materiale ferroso e che faceva ingresso in un’area già all’attenzione dell’Esercito perché utilizzata in passato per lo sversamento illegale di rifiuti.

Dopo aver allertato le Forze dell’Ordine, i militari sono entrati nell’area, rivelando la presenza sul posto di un altro autocarro e di cinque persone intente a scaricare i rifiuti. Alla vista dei soldati due di queste si sono date alla fuga.

I Carabinieri del Comando Stazione di Crispano e la Polizia Municipale di Cardito, dopo avere effettuato i controlli del caso, hanno proceduto con la denuncia delle persone identificate, con il fermo dei due autoveicoli e con il sequestro dell’intera area che, per facilitare l’attività illegale, era stata abusivamente recintata. Alle persone fermate sono stati contestati i reati di trasporto e gestione di rifiuti speciali non autorizzati, occupazione di suolo pubblico e edificazione abusiva.

Poche ore più tardi, la stessa pattuglia dell’Esercito, effettuando un altro controllo nella zona interessata, si era accorta della rottura dei sigilli dell’area posta sotto sequestro e la presenza, al suo interno, di due persone. Alla vista dei soldati i sospettati si erano dati ancora una volta alla fuga ma uno di loro è stato bloccato, posto in stato di fermo e consegnato ai Carabinieri della locale stazione.

L’Esercito Italiano con l’operazione “Strade Sicure” interviene quotidianamente con compiti specifici nei comuni della provincia di Napoli e Caserta al fine di prevenire e reprimere i reati ambientali, contribuendo alla salvaguardia del territorio e alla tutela della salute pubblica.


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