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Terrore omicron e tamponi in eccesso. Bassetti e altri dicono basta!

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Anna Tortora

Il terrore sulla variante Omicron ha mandato in tilt gli italiani, ma qualcuno ha cominciato a mettere le cose in chiaro.
“I Medici nel mondo affrontano omicron e si rendono conto che è più contagiosa, ma molto meno aggressiva del Covid che abbiamo purtroppo conosciuto fino ad oggi. Anche le figure di questo  ultimo articolo scientifico dimostrano che omicron causa meno danni ai polmoni di Delta. I colleghi sudafricani, inglesi, americani, danesi, scozzesi che hanno visto da vicino omicron dicono che nei vaccinati è poco più di un raffreddore. E da noi? Continua la campagna di allarme e terrore e si mantengono le stesse regole con cui si combatteva il covid nel 2020. Tra 5 giorni sarà il 2022…”
Matteo Bassetti

C’è di più…
“Israele frena sulla quartadose: un trial è in corso, ma visti i lievi sintomi e la rapidissima propagazione della variante Omicron, la decisione sulla somministrazione di massa è stata rinviata. (Non menziona le proteste contro il governo)”
Francesca Donato, europarlamentare Lega
E i tamponi? Peggio che andar di notte
“Ormai siamo diventati il paese dei tamponi o ancor meglio ‘Tamponificio Italia’. I tamponi non vengono richiesti da un medico e quindi interpretati, ma sono diventati come le ‘Ziguli’’o i ‘preservativi’.. Li prendi quando vuoi, al ‘banco’, li puoi ordinare sul web e te li fai addirittura da solo. Non so bene con che metodo.  Oppure ti metti in coda per ore per poter andare a fare capodanno in sicurezza (si fa per dire) o finire la quarantena imposta dal figlio che è aveva un positivo in classe. Che senso ha tutto questo? Il rapido puo’ dare falsi negativi (fino al 40% dei casi), falsi positivi e in ogni caso offre un’instantanea del momento in cui è stato fatto. Torniamo a fare i tamponi ai sintomatici e finiamola con questo sistema che rischia di paralizzare il nostro Paese.”
Matteo Bassetti

Ma…
“Sì certo, così uno fa il covid asintomatico, non lo registra con il tampone e quindi non risulta guarito. Il green pass gli scade e Figliuolo lo bracca per vaccinarlo tre giorni dopo che è guarito. Così il sistema immunitario impazzisce. Ma fermatevi! Fermatevi in nome del cielo.”
Claudio Borghi Aquilini, Lega

E ancora Bassetti
“Ho seguito e sto seguendo centinaia di persone vaccinate con 2 o 3 dosi di vaccino che hanno il Covid. Ebbene queste persone hanno un raffreddore o una forma influenzale che dura 3-4 giorni. Nulla a che vedere con il Covid di un anno fa e con il Covid di chi non è vaccinato. Dobbiamo quindi continuare con la stessa metodologia di affrontarlo dello scorso anno? Tracciamento? Milioni di tamponi? Isolamento di tutti i contatti? Quarantene dalle durate variabili e diverse a seconda di chi le decide? Reparti Covid dedicati con personale sottratto alle altre attività sanitarie? Colori delle regioni decise sulla base degli ospedalizzati senza distinguere malati da colonizzati asintomatici?
Non si può affrontare questa fase con le stesse regole. Abbiamo oltre l’80% della popolazione generale che è protetta. Chi non è vaccinato dovrebbe farlo presto, ma se non ha ancora capito o voluto capire l’importanza del vaccino difficilmente lo farà senza regole nuove.
Vedere code chilometriche nelle farmacie in questi giorni per fare il tampone serve a qualcosa?
Con oltre 50000 casi al giorno destinati a diventare molti di più nelle prossime settimane, dobbiamo vivere in maniera diversa la convivenza con il virus. Chi è malato deve stare a casa, come sempre si sarebbe dovuto fare per le malattie infettive contagiose e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo.
Il rischio, continuando così è trovarci tra pochissimo con milioni di persone isolate e in quarantena. Chi farà il pane, chi guiderà gli autobus, chi svolgerà le lezioni a scuola, chi garantirà la sicurezza, chi batterà lo scontrino al supermercato, chi lavorerà in ospedale?
Usciamo dalla visione del Covid come malattia devastante e entriamo nella fase endemica con una malattia più gestibile (nei vaccinati) costruendo regole diverse. Altrimenti sarà durissima.”
Vogliamo uscire da questo incubo? Certo, cominciamo ad ammettere che un virus non può fermare l’umanità per due anni.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.