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Terza serata del Festival con Angelina Mango in vetta

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Angelina Mango ha conquistato la terza serata del Festival con ‘La Noia’. Il suo primo posto nella la Top 5 mescola tutte le carte. I più graditi fino ad ora, e papabili alla vittoria, sono Loredana Bertè, Geolier e lei.

Nella top 5 della performance di ieri, seguono  Ghali con ‘Casa Mia’, al terzo Alessandra Amoroso con ‘Fino a qui’, al quarto Il Tre con ‘Fragili‘ e al quinto Mr Rain con ‘Due Altalene’.
Il terzo appuntamento sanremese è iniziato nel solco della polemica Travolta. Amadeus ha tenuto a precisare che fosse stata spropositata la reazione al siparietto col divo americano. Fiorello gli fa eco: “Ama, se avessimo scippato due anziane fuori dalle poste ci avrebbero insultato di meno. È uscita una notizia secondo cui [lo sketch del ‘Ballo del qua qua’] è stata la cosa peggiore successa alle paere dopo la caccia”.

Intanto Russell Crowe si inserisce nella sdrammatizzazione del caso e porta a casa la sua buona figura. Si cimenta nell’esecuzione di Let the light shine. Amadeus gli fa ripetere la sua più celebre battuta: “Al mio segnale scatenate l’inferno”. Quando la Mannino gli fa notare come tanti colleghi di Crowe abbiano origini italiane, citando Travolta, Crowe facendo il gesto del chiacchiericcio con le mani scherza: “What the fuck!”.

Alla Mannino va dato il merito di aver portato in tv un monologo semplice ed intelligente sulla triade potere, ambiente e parità di genere.

“Finta superiorità dell’uomo sulla natura, abbiamo perso la misura”. Tra ironia e stoccate, parla di animali ed essere umani, un confronto da cui gli uomini (e le donne) non sempre ne escono indenni. Il mondo visto all’incontrario?
La sua filosofia ed ironia le conferiscono un buon voto nella performance di co-conduttrice. Teresa è una donna intelligente e questo nessuno può negarlo!
Due glorie nazionali omaggiano il palco dell’Ariston: Morandi, che torna a salutare Amadeus, ed Eros Ramazzotti, la cui ‘Terra Promessa’ diventa uno stop alla guerra gridato dal palco sanremese in musica, dopo 40 anni dal suo debutto all’Ariston.

“Quasi 500 milioni di bambini non vedranno mai la terra promessa. Basta sangue, basta guerre. Pace“.
Eros ricorda gli inizi della sua carriera: “L’arrivo a Milano da Roma. La firma con la Sony nel ’95 e poi l’incontro con Tina Turner (scomparsa il 24 maggio 2023) che vorrei ricordare stasera”. Anche lui lancia la sua su Travolta: “Dovevate pagarlo di più“.

Nella serata dei temi importanti, compare quello delle morti bianche, portato avanti da Paolo Jannacci che siede al pianoforte, accompagnato dalla voce del drammaturgo Stefano Massini.

Amadeus li accoglie con questa introduzione: “Nell’ultimo anno ogni giorno 4 lavoratori sono usciti di casa per andare a lavoro e non sono mai tornati a casa: 1.485 morti che non fanno notizia, morti silenziose”.

“Questo è il festival della canzone italiana e l’amore è stato declinato in tutte le sue forme possibili”, dice Massini, “ma c’è un amore di cui non si parla mai, l’amore per i diritti che ci spettano chiunque tu siaAll’Ariston, voglio far risuonare davanti a tutte queste persone una parola che è dignità: viva la dignità”.

Le esibizioni si susseguono in modo collaudato, con artisti che presentano i colleghi, ed i giovani cantanti in gara, tra look estrosi e migliori esibizioni canore, portano a casa il loro risultato, tangibile nella classifica stilata.


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.