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Toni infuocati quelli di Vittorio Sgarbi, intervenuto a L’ANTIVIRUS nei confronti del Governo

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Toni infuocati quelli di Vittorio Sgarbi, intervenuto a L’ANTIVIRUS, il programma Tv/Web ideato, diretto e condotto da Claudio Dominech. Il personaggio non ha tradito le attese, inveendo alla solita maniera nei confronti di Governo, virologi e di quanti hanno promosso il lockdown fino ad oggi: “Tra dieci giorni saremo tutti fuori pericolo – ha esclamato il critico d’arte. Il pericolo di morte non c’è mai stato e le misure che hanno preso sono insensate, pericolose e totalmente negative rispetto al primo principio di qualunque medico, cioè stare all’aria aperta!”. Sgarbi ha continuato con veemenza: “hanno rotto i coglioni, i virologi ignoranti che non sanno nulla dicessero la prima cosa, di stare all’aria aperta. Le multe fatte sono crimini nei confronti della salute. Sono dei criminali vigliacchi e hanno imposto alla gente la paura di affacciarsi dalla finestra, falsari e bugiardi!”.
Il critico ha stigmatizzato contro tutti quei virologi che all’inizio dell’emergenza rassicuravano sulla scarsa pericolosità del virus, Burioni e Capua in primis, elencandone a uno a uno le dichiarazioni e sottolineandone il cambiamento di prospettiva avvenuto nel corso della pandemia. Hanno utilizzato i morti per terrorizzare la gente!. In salvo, solo Tarro e pochi altri.
sgarbi si è poi espresso sul Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “De Luca si trova con un popolo di persone che hanno talmente estro e libertà che proprio perché io li ammiro e li sento fratelli, sono i più indisciplinati”.
Sui cinque stelle e il Governo Conte ha dichiarato serafico: “Sono uomini senza qualità, sono uomini che non hanno fatto niente. Bonafede era un Dj, l’altro era un imprenditore di patate, Di Maio, Di Battista faceva l’animatore nei villaggi turistici, Conte avvocato all’interno di uno studio legale, in una lobbie che non nomino ma che ho definito delle “criptochecche””.
Quanto alla cultura italiana, “i nostri governanti non la rispecchiano perché sono troppo ignoranti ma restano le nostre radici che dal Rinascimento fino alla moda di Valentino siamo nella scia di una gloria che ci rende primi nel mondo – ha concluso il critico”.


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