Troppo brutto per essere vero. Brutta figura al Maradona
di Luca Muratgia.
Il Napoli chiude il 2022 e la serie di amichevoli invernali con una la seconda sconfitta consecutiva contro i francesi del Lille dopo quella rimediata sabato scorso contro il Villareal dove però si ebbe modo di assistere ad un match equilibrato sia pur caratterizzato da imperdonabili svarioni difensivi.
Al netto del valore simbolico di un incontro amichevole disputato in prossimità delle festività natalizie, si tratta comunque di una debacle inaspettata e grossolana al cospetto di un avversario rispettabile ma settimo in un campionato come quello francese, non parliamo quindi di un top team come il Real Madrid o il Bayern Monaco insomma.
Il Napoli si trova ancora nel pieno della preparazione e il valore della sconfitta appare risibile allo stesso modo in cui lo fu, all’epoca, l’1-5 subito dai cugini beneventani ma c’è solo un modo per qualificare l’inopinata sconfitta contro i transalpini, una brutta figura. Rappresenta altresì un’aggravante, lo spettacolo poco dignitoso e decoroso e il poco rispetto per chi, sfidando il freddo dicembrino, ha sostenuto il costo del biglietto.
Dal punto di vista tecnico i partenopei non ci sono mai stati, né con la testa né con le gambe, travolti dallo strapotere fisico e atletico dei transalpini. La partita non ha avuto storia, si è mantenuta su un precario equilibrio per circa un’ora dove il Napoli, malgrado lo svantaggio subito su una grossolana disattenzione su calcio d’angolo ha cercato di organizzare trame offensive accettabili, sfiorando in qualche circostanza anche la rete del pareggio. Alla lunga però gli gli uomini di Spalletti sono crollati sotto i colpi delle ripartenze continue degli avanti francesi, evidenziando lacune tattiche palesi in fase difensiva, una condizione atletica approssimativa e subendo dei gol sconcertanti.
Dall’incontro di ieri, si è evidenziato la carente condizioni fisica di alcuni elementi chiave, in primis Kvicha Kvaratskhelia che sembra non essersi ancora ripreso dall’infortunio e appare comunque ancora lontano dalle prestazioni che lo hanno consacrato protagonista in Italia e in Europa.
Insomma è sembrata davvero una partita poco credibile, l’assioma “troppo brutti per essere veri” mai come in questa circostanza trova pienamente il suo riscontro; difatti l’emozione della preoccupazione per la sconfitta e le relative implicazioni in vista della ripresa del campionato, è stata sopraffatta da quella dovuta all’incredulità. Restano circa due settimane prima del 4 gennaio e del fatidico scontro diretto tra Inter-Napoli a San Siro e c’è tempo per ritrovare lo smalto necessario per continuare a sognare traguardi prestigiosi, ma per rivestire il ruolo da protagonista che è stato rivestito fino alla sosta mondiale occorreranno testa, gambe, cuore e sapienza tattica, tutto quello che è mancato ieri insomma.
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