Truffati online? La colpa è (anche) della banca.
Le truffe online sono all’ordine del giorno. Ce ne parla l’ avvocatessa Adelaide Formisano
Truffati online? La colpa è (anche) della banca
Il fenomeno del phishing rappresenta una delle minacce più insidiose nel panorama della sicurezza informatica. Le truffe di phishing si verificano quando un soggetto malintenzionato cerca di ottenere informazioni sensibili, come dati bancari o password, ingannando la vittima attraverso comunicazioni apparentemente legittime. In questo contesto, emerge un’importante questione giuridica: qual è laresponsabilità delle banche quando i loro clienti subiscono danni a causa di tali truffe?
La Responsabilità della Banca
Secondo la Corte di Cassazione, che ha ribadito tale posizione anche recentemente, lo scorso febbraio, la responsabilità delle banche può derivare da vari fattori, tra cui l’ adeguatezza delle misure di sicurezza adottate per proteggere i propri clienti. La Suprema Corte ha chiarito che le banche hanno l’ obbligo di garantire un livello di sicurezza che impedisca l’ accesso non autorizzato ai conti correnti. Se una banca non adotta misure di sicurezza adeguate, può essere ritenuta responsabile per i danni subiti dal cliente.
Obblighi di Sicurezza
Le banche sono tenute a implementare misure di sicurezza adeguate, come:
1. Autenticazione a due fattori: Un metodo che richiede non solo una password, ma anche un secondo elemento di verifica.
2. Monitoraggio delle transazioni: Sistemi in grado di rilevare attività sospette in tempo reale.
3. Informazione e formazione: Campagne informative per educare i clienti sui rischi del phishing e sulle modalità di protezione.
Nel caso in cui un cliente venga truffato e si dimostri che la banca non ha rispettato questi obblighi, il cliente può avanzare richieste di risarcimento.
Come il Truffato Può Tutelarsi Legalmente
Un cliente vittima di phishing può intraprendere diverse azioni legali per tutelarsi e ottenere un risarcimento. Ecco alcune strategie da considerare:
1. Raccolta delle Prove
È fondamentale raccogliere tutte le prove del tentativo di truffa e della relativa perdita economica. Questo
include:
Comunicazioni: Email o messaggi sospetti ricevuti.
Documentazione bancaria: Estratti conto che mostrano le transazioni fraudolente.
Screenshot: Immagini delle comunicazioni con la banca riguardanti il problema.
2. Denuncia alle Autorità
È importante denunciare il fatto alle autorità competenti, come la Polizia Postale, che possono avviare un’indagine. Questo non solo è un passo fondamentale per perseguire il truffatore, ma fornisce anche una base legale nel caso di un’ azione contro la banca.
3. Reclamo alla Banca
Il cliente deve presentare un reclamo formale alla banca, evidenziando le mancanze nelle misure di sicurezza e richiedendo il rimborso. La banca ha l’obbligo di rispondere entro un certo termine e, in caso di rifiuto, il cliente può procedere con ulteriori azioni.
4. Ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF)
Se il reclamo alla banca non porta a risultati soddisfacenti, il cliente può considerare di presentare un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, un organismo indipendente che risolve le controversie tra clienti e banche in modo rapido ed efficace.
5. Azione Legale
In caso di ulteriore insoddisfazione, il cliente può decidere di avviare un’ azione legale nei confronti della banca. In questo caso, è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto bancario per valutare le possibilità di successo della causa.
Le banche hanno, quindi, la responsabilità di proteggere i loro clienti con adeguate misure di sicurezza. In caso di danno, i truffati hanno diverse opzioni legali per tutelarsi. È fondamentale agire tempestivamente e in modo informato, raccogliendo prove e seguendo i canali appropriati per richiedere giustizia e risarcimento. La consapevolezza e l’ educazione sui rischi del phishing possono fare la differenza nella protezione delle proprie finanze.
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