Trump: “Dazi al 25% ai Paesi che comprano petrolio dal Venezuela”
(Adnkronos) – Il presidente americano Donald Trump ha annunciato l'applicazione di "tariffe secondarie" contro il Venezuela per "numerose ragioni", tra cui "il fatto che il Venezuela ha inviato di proposito e con l'inganno negli Stati Uniti, sotto copertura, decine di migliaia di criminali di alto livello e non solo, molti dei quali sono assassini e persone di natura molto violenta". La misura, che entrerà in vigore il prossimo 2 aprile, comporta che "qualsiasi Paese che acquista petrolio e/o gas dal Venezuela sarà costretto a pagare una tariffa del 25% agli Stati Uniti su qualsiasi scambio commerciale con il nostro Paese". "Tra le bande inviate negli Stati Uniti c'è il Tren de Aragua, a cui è stata data la designazione di 'Organizzazione terroristica straniera' – ha ricordato in un post su Truth -. Stiamo cercando di riportarli in Venezuela, è un compito arduo!". "Il Venezuela è stato, inoltre, molto ostile agli Stati Uniti e alle libertà che noi sosteniamo. Tutta la documentazione sarà firmata e registrata e la tariffa scatterà il 2 aprile 2025, giorno della liberazione in America", ha aggiunto Trump. La Casa Bianca starebbe valutando un approccio più ristretto con l'esclusione delle misure per alcuni settori industriali. E' quanto rivela oggi il Wall Street Journal, sottolineando anche che l'applicazione dei dazi reciproci potrebbe essere molto più mirato di quanto previsto. In particolare, rivela ancora il Wsj, l'amministrazione si sta concentrando su circa il 15% delle nazioni che hanno un persistente squilibrio commerciale, quello che il segretario al Tesoro, Scott Bessent, la scorsa settimane ha definito un "dirty 15", ammettendo che rappresentano la maggior parte del commercio estero Usa. Anche altre nazioni comunque potrebbero essere colpite da dazi di minore portata. L'amministrazione non ha indicato quali sarebbero questi Paesi, ma il Journal ricorda la lista dei Paesi con il maggior squilibrio commerciale pubblicata sul Federal Register il mese scorso, guidata da Cina e Unione Europea e che comprende, tra gli altri Messico, Giappone, Canada, Corea del Sud e India. —internazionale/[email protected] (Web Info)
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