1 Marzo 2025
Attualità

Ucraina, opposizioni: “Meloni chiarisca in Aula posizione Italia”. Salvini: “Da Ue toni bellici, lavorare con Usa per la pace”

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(Adnkronos) – Lo scontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale alla Casa Bianca continua a infiammare il dibattito politico anche in Italia dove si susseguono le reazioni. Le opposizioni chiedono alla premier Giorgia Meloni di riferire in Aula sulla posizione del nostro Paese riguardo all'Ucraina. "Le immagini di ieri dallo Studio Ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia", dicono Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato. "Meloni deve spiegare al Paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo", aggiungono Braga e Boccia. I capigruppo M5S in Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi, in una lettera ai presidenti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, chiedono con urgenza la calendarizzazione delle comunicazioni del governo in aula. "Egregio presidente, il prossimo 6 marzo avrà luogo un Consiglio europeo straordinario, con all’ordine del giorno la guerra in Ucraina ed il rafforzamento della difesa europea. Si tratta di un Consiglio di immane rilevanza internazionale, in un contesto da ultimo segnato dall’incontro tra il Presidente degli Stati Uniti d’America ed il Presidente dell’Ucraina, nonché dall’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di una risoluzione presentata degli Stati Uniti", scrivono i capigruppo M5S.  "Riteniamo, pertanto, oggettivamente necessario che il Governo – e, segnatamente il Presidente del Consiglio dei Ministri – svolga sue comunicazioni in merito alle posizioni che intenderà assumere in occasione del suddetto Consiglio, tenendo conto degli eventuali indirizzi formulati dal Senato della Repubblica", chiedono i pentastellati. Anche Davide Faraone ed Enrico Borghi, capigruppo di Italia Viva alla Camera e al Senato, hanno inviato una lettera ai presidenti dei due rami del Parlamento, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, per chiedere che la premier Meloni riferisca in aula. "Caro presidente – inizia la lettera – le immagini dello scontro di ieri alla Casa Bianca hanno suscitato angoscia in tutto il mondo, cambiando nei fatti i connotati della politica estera e del quadro internazionale".  "Un fatto politico di primaria grandezza, che interpella da vicino tutte le coscienze, che provoca inquietudini in ampi settori dell’opinione pubblica e che esige una riflessione politico-istituzionale nel luogo naturale della nostra democrazia, il Parlamento", proseguono. "All’indomani del vertice che si terrà a Londra domani e prima del Consiglio dell’Unione Europa straordinario del 6 marzo sull’Ucraina è inevitabile ed improcrastinabile che la Presidente del Consiglio venga a riferire nelle Aule di Camera e Senato, al fine di svolgere la naturale funzione di indirizzo che la nostra Costituzione attribuisce alle Camere", chiedono gli esponenti di Iv.  Anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde a parlamentare Avs, chiede alla premier di riferire in aula. "Di fronte alla scena volgare e violenta messa in campo da Trump che vuole dominare il mondo con la sua visione autoritaria, la presidente Meloni non prende posizione e fugge ancora una volta. Una ipocrisia inaccettabile e insostenibile", dice Bonelli.  "Quello che abbiamo visto ieri è una scena modernamente feudale: Trump si comporta come un padrone del mondo, minacciando dazi, l’uso delle armi e perfino l’annessione di territori. È evidente il suo accordo con Putin per spartirsi le risorse naturali dell’Ucraina, trasformando la pace in una mera merce di scambio. Un atteggiamento che si inserisce in una strategia più ampia, tesa a destabilizzare l’ordine internazionale e a soffiare sul fuoco dei conflitti. E’ la mercificazione della pace", prosegue Bonelli.  "In questo contesto, la risposta di Giorgia Meloni sulla necessità di un vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati appare solo un tentativo di guadagnare tempo ed evitare una scelta netta: o si sta con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici, oppure si difendono la democrazia e l’Europa. L’Europa ha il dovere di rafforzare il proprio ruolo diplomatico e di lavorare con determinazione affinché il processo negoziale per la pace in Ucraina vada avanti, senza piegarsi ai diktat di chi vuole riportare il mondo nel caos. Serve un’Europa unita, che diventi un argine sia a Trump che a Putin. Giorgia Meloni venga in aula a dire da che parte sta: con Putin e Trump o l’Europa”, conclude Bonelli. Per Nicola Fratoianni, "adesso è il momento per l’Europa di entrare seriamente in campo e non con l’uso delle armi, che servono solo ad aumentare i bilanci dei fondi Usa. Raffreddare la spesa militare è la migliore risposta alle politiche brutali di Trump, perché si mettono in discussione gli interessi veri di chi muove i fili in Usa. Anche per il governo Meloni è arrivato il momento di battere un colpo, e la smetta di accodarsi con la destra peggiore, che sia Orban o Trump". "Zelensky chiede giustamente garanzie per il futuro e per la serenità del suo Paese. L’Europa può e deve – conclude Fratoianni – fornire quelle garanzie, aprendo un tavolo per il negoziato subito".   Carlo Calenda, leader di Azione, sottolinea che "la resistenza dell’Ucraina dipende dall’Europa. La libertà dell’Europa dipende dalla libertà dell’Ucraina. Lo spettacolo aberrante dato da Trump e Vance ieri alla Casa Bianca dimostra che gli Usa sono con Putin, nemici dell’Europa e dell’Ucraina. Possiamo scegliere se essere vassalli di autocrati e oligarchi o emanciparci, combattere per la nostra libertà e dare forma agli Stati Uniti d’Europa". Calenda ricorda l'appuntamento di domani: "Domenica alle 17.00 ci vediamo in piazza SS Apostoli a Roma; piazza Mercanti a Milano e in tante altre piazze italiane, per ribadire 'Siamo Europei, Siamo Ucraini'. Avanti, l’Europa e l’Ucraina sono più forti di chi le vuole deboli".  
Matteo Salvini, che ieri ha ripostato il video dell'incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky scrivendo "obiettivo pace, basta con questa guerra! Forza Donald Trump", oggi torna a parlare di Ucraina. "Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della Pace – scrive su X il leader della Lega – E se a Bruxelles qualcuno ancora usa toni bellici, come quasi tutti i 'giornalisti' italiani (con poche valorose eccezioni), l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità".  "Dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili – dice Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, ospite ad Agorà Weekend – Ognuno esprime le sue posizioni, Matteo Salvini ad esempio, lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato dal Presidente Trump, ma al di là di tutto noi dobbiamo costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Europa e Stati Uniti. Dobbiamo cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme e fare in modo di sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace. Non è affatto facile, ma ci dobbiamo provare e questo è ruolo dell'Italia se vuole veramente essere un Paese proattivo, altrimenti ci mettiamo da una parte e tifiamo o per Trump o per Zelensky. Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l'impasse nella quale l'Occidente evidentemente si trova in questo momento”.  Per la Lega replica il deputato Paolo Formentini, vicepresidente della commissione Affari Esteri e responsabile del dipartimento esteri del partito. "La calma invocata da FI è impersonata dalla loro cara Ursula Von der Leyen, e sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone – dichiara – Trump sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L’Ue nata come sogno ormai è una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump". —[email protected] (Web Info)


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