Ucraina, Zelensky: “Se chiedo soldati alla Nato, alleati mi abbandonano”
(Adnkronos) – L'adesione dell'Ucraina alla Nato è ''necessaria'' per la sopravvivenza del paese che da oltre 1000 giorni è in guerra contro la Russia di Vladimir Putin. Il presidente ucraino Volodymir Zelensky traccia la linea affermando che ''l'adesione dell'Ucraina alla Nato è una cosa necessaria per la nostra sopravvivenza" ed escludendo l'ipotesi di porre sotto l'ombrello dell'Alleanza Atlantica solo una parte del paese: "Una parte del territorio dell'Ucraina non può essere invitata nella Nato. Sarebbe un riconoscimento automatico del fatto che tutti gli altri territori non solo siano in pericolo ma che non siano nemmeno ucraini", dice con una parziale retromarcia – o almeno con una precisazione – dopo le parole rilasciate in una recente intervista a Sky News. All'emittente britannica, Zelensky ha fatto riferimento all'opportunità di collocare i territori controllati da Kiev sotto "l'ombrello della Nato" per congelare la guerra e scongiurare ulteriori aggressioni russe. A quel punto, attraverso la via negoziale, dovrebbe iniziare il percorso per recuperare i territori che Mosca ritiene annessi. Zelensky, ora, sgombra il campo da possibili equivoci: Kiev non prende in considerazione l'ipotesi di un ingresso 'parziale' nella Nato. "L'Ucraina non lo accetterà mai", dice.
"Se c'è un invito, allora va rivolto a tutti i territori. Comprendiamo" allo stesso tempo "che i paesi" membri della Nato "non vogliano correre il rischio di essere coinvolti nella guerra in Ucraina. Non abbiamo mai trascinato nessuno in questo conflitto. L'Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza da parte della Nato e di più armi per difendersi prima di qualsiasi negoziato con la Russia", prosegue. "Solo quando avremo tutti questi elementi e saremo forti, dovremo fissare l'importantissimo ordine del giorno dell'incontro con gli assassini", dice ancora. La Russia, come è noto, da settimane può contare sul sostegno di migliaia di soldati nordcoreani che operano in particolare nella regione di Kursk, invasa dalle forze armate ucraine all'inizio di agosto. "Noi -dice Zelensky- non abbiamo mai chiesto ai partner di mandare i loro soldati sul nostro territorio. Se sollevassi la questione, la metà dei nostri alleati smetterebbe di fornire sostegno. Ci piacerebbe se succedesse, visto che Putin può contare sulla Corea del Nord e sull'Iran, mentre noi combattiamo da soli sul campo". In Europa si discute della possibilità di inviare istruttori in Ucraina. "Se dovessi sollevare il tema" relativo all'invio di soldati da parte della Nato "direi 'per favore, abbiamo bisogno delle vostre truppe'. Ma non posso correre il rischio che metà dei partner smettano di sostenerci. Se mi chiedete se mi piacerebbe, sì". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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