28 Dicembre 2024
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Ue, von der Leyen: “Minacce serie, servono progetti comuni su difesa”

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(Adnkronos) – "Come ho fatto nel mio primo mandato, lavorerò sempre dal centro. Perché tutti vogliamo il meglio per l’Europa e il meglio per gli europei. Quindi ora è il momento di unirci". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, prima del voto di conferma del Collegio dei commissari. "Superare le divisioni e raggiungere compromessi – continua – è il segno distintivo di ogni vivace democrazia. E il mio messaggio oggi è che vogliamo lavorare con voi in questo spirito. Saremo guidati dagli orientamenti politici su cui quest'Aula ha votato. E dalle lettere di missione, nelle quali affronto le preoccupazioni da voi sollevate durante le udienze. E come ho detto prima del voto di luglio, lavoreremo con tutte le forze democratiche europeiste presenti in quest’Aula", aggiunge.  Per von der Leyen garantire la libertà dell’Unione europea significa “fare scelte difficili. Significherà investire massicciamente nella nostra sicurezza e prosperità”. Il processo, continua, richiederà “rimanere uniti e fedeli ai nostri valori. Trovare il modo di lavorare insieme e superare la frammentazione. Questo è ciò per cui io, e tutte le 26 donne e uomini con me, ci impegneremo ogni singolo giorno. Siamo pronti a metterci subito al lavoro”.  Credo che la nostra generazione di europei debba lottare ancora una volta per la”, dichiara ancora la presidente della Commissione Europea Ue, sottolineando che si tratta della “libertà per cui il popolo ucraino sta eroicamente combattendo” e quella di “plasmare il nostro futuro in un mondo conflittuale e instabile”. “Questa libertà – continua – non è solo una parola astratta. Si tratta di cittadini europei che sanno che le loro famiglie saranno al sicuro. Il loro Paese protetto. Che potranno permettersi di comprare cibo o riscaldare le loro case, con salari dignitosi e prezzi equi. Che saranno in grado di cogliere le opportunità. E che si sentano in grado di controllare il cambiamento – e la velocità del cambiamento – della società, la velocità con cui avviene il cambiamento nella società”, continua.  “Abbiamo bisogno di un mercato unico della difesa. Dobbiamo rafforzare la base industriale della difesa. Dobbiamo migliorare la nostra mobilità militare. E abbiamo bisogno di progetti europei comuni sulla difesa”. “La guerra infuria ai confini dell'Europa. E noi dobbiamo essere pronti ad affrontare ciò che ci aspetta, lavorando fianco a fianco con la Nato. Sappiamo che dobbiamo fare molto di più insieme come europei. Un solo dato: la Russia spende fino al 9% del suo pil per la difesa. L'Europa spende in media l'1,9%. C'è qualcosa di sbagliato in questa equazione”, dice von der Leyen, spiegando che la spesa europea per la difesa deve aumentare. “Non abbiamo tempo da perdere. E dobbiamo essere altrettanto ambiziosi, perché le minacce sono serie. Per questo nei primi 100 giorni presenteremo un Libro bianco sul futuro della difesa europea. Posso assicurarvi che la sicurezza dell'Europa sarà sempre la priorità di questa Commissione”.  La prima grande iniziativa della nuova Commissione targata Ursula von der Leyen “sarà una bussola della competitività. Questa sarà la cornice del nostro lavoro per il resto del mandato”. La bussola, spiega, si baserà sui tre pilastri della relazione sul futuro della competitività di Mario Draghi. “Il primo è chiudere il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina. Il secondo è un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività. Il terzo è l'aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze”. La libertà e la sovranità degli europei dipendono oggi più che mai dalla loro forza economica, sottolinea von der Leyen. “La nostra sicurezza dipende dalla nostra capacità di competere, innovare e produrre. E il nostro modello sociale dipende da un'economia in crescita, pur affrontando i cambiamenti demografici. Per questo ho chiesto a Mario Draghi di tracciare la strada da seguire. La sua diagnosi è stata cruda e la sua tabella di marcia altrettanto ambiziosa”. Molte delle proposte dell’ex presidente della Bce sono state riprese nelle lettere di missione dei nuovi commissari europei, continua von der Leyen, sottolineando che i capi di Stato e di governo europei hanno approvato il suo lavoro al Consiglio europeo di questo mese. “Ho ascoltato attentamente le audizioni. Ho sentito i vostri ripetuti appelli a realizzare il cambiamento sostanziale che egli propone. Con rapidità e ambizione”.  “Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di Vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io. Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l'importanza politica che meritano”. Per molte persone la libertà “consiste nello scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Scegliere se far crescere la propria famiglia in un'altra parte d'Europa o nel luogo in cui si è cresciuti”, dice von der Leyen, prima di citare esplicitamente il già primo ministro italiano Enrico Letta, menzionando “la libertà di restare”. La prossima Commissione intende “difendere la qualità di vita unica degli europei, in tutta Europa. Che si tratti di una comunità costiera o di pescatori, di un'area rurale o di una comunità agricola, di un'isola o di una regione ultraperiferica, di una città o di una delle regioni uniche e diverse d'Europa. Dobbiamo lavorare per affrontare i problemi che le regioni devono affrontare, dai cambiamenti demografici ai cambiamenti climatici o alla necessità di infrastrutture moderne. E questo va al cuore della libertà di cui parlo oggi”.  
Vi chiedo la vostra fiducia in questa squadra. Chiedendovi di scegliere un futuro più forte e unito. Vi chiedo di scegliere un futuro di libertà per l’Europa. Quel percorso non è mai stato il più semplice. Ma insieme, noi sappiamo che possiamo farcela", conclude von der Leyen, ricordando che "dopo la Seconda Guerra Mondiale ci è voluta una generazione di leader con il coraggio di ricucire le ferite, di immaginare un futuro diverso. Questo è lo spirito che da allora ha portato avanti il nostro continente. Ancora una volta abbiamo dovuto scegliere. Da un lato, un percorso di divisione e di declino. Dall’altro, il sentiero stretto verso un’Europa più unita. L’Europa ha sempre scelto la forza dell’unità. Quindi è con onore e profonda emozione che sono qui a Strasburgo, 80 anni dopo. In questa Casa della democrazia europea. Nel cuore di un’Europa libera", conclude.    —internazionale/[email protected] (Web Info)


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