‘Umano, poco umano’, un manuale per difendersi dall’intelligenza artificiale con la filosofia antica
(Adnkronos) – Guardare al passato, alla filosofia antica, per difendersi dal futuro rappresentato dall’intelligenza artificiale. Mauro Crippa, direttore dei programmi di informazione e della comunicazione di Mediaset, e Giuseppe Girgenti, docente di Storia della filosofia antica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, hanno scritto a quattro mani un ‘manuale di sopravvivenza’ per salvarci dall’intelligenza artificiale. Il libro, dal titolo ‘Umano, poco umano’ (Piemme Editori) è stato presentato questa sera a Milano alla libreria Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele. L’intelligenza artificiale “è una tecnologia diversa da tutte le altre, perché trasforma anche i nostri modi di percepire il mondo, di pensare e di avere relazioni con le persone”, spiega Crippa, sottolineando in particolare che “i rischi per il giornalismo sono drammatici”. Il timore è che “non riusciremo più a distinguere in prospettiva se chi ci dà una notizia è un essere umano o un dispositivo”. Il pericolo però è ben più grande: che l’intelligenza umana smarrisca le sue caratteristiche peculiari e si appiattisca su quella artificiale, che si verifichi quella che il libro definisce una “sostituzione tecnica”. “È un rischio che esiste, non so quanto sia imminente, ma certamente è reale. E se Sam Altman, il fondatore di OpenAI, dice di non dormire la notte per la paura che lui ha della macchina che ha inventato, figuratevi io che paura ho. È giusto avere paura perché é un rischio che c’è”, osserva il direttore dei programmi di informazione e della comunicazione di Mediaset. Come difendersi allora? I due autori di ‘Umano, poco umano’, propongono di farlo attingendo alla filosofia
antica, da Socrate a Sant’Agostino, perché è nei classici che “troviamo i fondamenti dell’identità umana, dell’io inteso come individuo, ma anche della nostra identità collettiva”, spiega l’autore Giuseppe Girgenti. Il libro si articola in nove esercizi spirituali (e uno preliminare) “sia individuali di auto-coscienza e di salvaguardia del sé, sia di relazione io-tu, da anima ad anima, declinato secondo le varie possibilità, quindi nella scuola, nella sanità, nell’amicizia, nell’amore e nel rapporto genitori-figli. Tutti campi in cui l’intelligenza artificiale rischia veramente di sostituire qualcosa di prezioso”, evidenzia il docente di Storia della filosofia antica, sorpreso dall’andamento delle vendite di ‘Umano, poco umano’ a pochi giorni dall’uscita in libreria: “Pensavo che il libro avrebbe avuto molto successo tra i filosofi e i letterati, invece è il primo classifica nel settore di scienze e tecnologia e di informatica. Per cui sembrano più i tecnici interessati a un recupero della filosofia classica che non quelli che già la conoscono”. —[email protected] (Web Info)
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