Territorio

Un protocollo contro le infiltrazioni della criminalità negli appalti pubblici in provincia di Caserta

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Tra gli obiettivi, migliorare il sistema dei controlli con una piattaforma informatica per la condivisione di dati e documenti.

Sottoscritto oggi, presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il “protocollo d’intesa per la condivisione dei documenti concernenti gli appalti pubblici”, con l’obiettivo di rafforzare la tutela del circuito produttivo ed economico della provincia di Caserta e implementare il sistema di verifiche in questo settore.

L’accordo – siglato dal prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, insieme al procuratore della Repubblica, al procuratore aggiunto e al presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nonché al presidente della Camera di Commercio e al sindaco del medesimo comune – mira a creare uno strumento investigativo per ricostruire le collusioni illecite nel settore degli appalti pubblici. Promuove, inoltre, la semplificazione delle attività d’indagine in materia di criminalità economica, con particolare riferimento ai reati appartenenti al circuito della criminalità d’impresa o da profitto, compresi quelli che attengono alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il nuovo modulo investigativo si avvale, nello specifico, di un sofisticato strumento informatico, costituito da una piattaforma operativa messa a disposizione dalla Camera di Commercio, e costantemente implementato con tutti i dati e i documenti che caratterizzano gli appalti pubblici.

Sulla base delle informazioni raccolte, la prefettura potrà svolgere un’attività di analisi e monitoraggio del fenomeno nel territorio, avvalendosi anche del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Sarà possibile inoltre visualizzare in tempo reale i dati di riferimento degli appalti, caricati dalle stazioni appaltanti e dagli operatori economici sulla base di uno specifico impegno inserito nei bandi di gara adottati dagli enti locali che sottoscriveranno l’intesa.

È prevista, infine, l’istituzione in prefettura di una cabina di regia, per monitorare i possibili indicatori di rischio e prevenire i tentativi di inquinamento del tessuto economico.

Quello siglato oggi è un protocollo sperimentale che, in questa prima fase, vedrà il coinvolgimento del solo comune di Santa Maria Capua Vetere, con possibilità di una futura e auspicabile adesione di tutte le stazioni appaltanti operanti nel territorio di competenza della procura sammaritana.


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