21 Novembre 2024
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‘Un ragazzo di campagna’, la tradizione De Filippo continua egregiamente al Teatro Sannazaro

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Napoli, 26 feb. – Peppino e Luigi de Filippo metaforicamente siedono in poltrona mentre Laura, moglie di Luigi, rammenta dal palco: “Siamo ritornati in quello che ha decretato sempre il successo della famiglia de Filippo, il Teatro Sannazaro. Luigi è contento che noi siamo qua, ne sono convintissima. Tra le tante commedie di mio marito rientra una che ha scritto, ‘La fortuna di nascere a Napoli’, che ha voluto debuttasse qua. Lui era legatissimo alla sua città e alla sua tradizione, tanto da vivere la vita in funzione del teatro e la risposta è data da questo spettacolo che continuerà a girare con la sua compagnia stabile e con Enzo De Caro, protagonista di un altro suo lavoro”.

‘Un ragazzo di campagna’ semina così profumo di bel teatro tra la platea gremita. Lo fa con una storia che a distanza di oltre 80 anni, ancora prende il cuore.

Il merito è dei de Filippo, che nelle commedie dal riso amaro presentano l’eterna lotta, mai vinta, tra ricchi e poveri, tra miseria e nobiltà, tra buono e cattivi.

A soccombere alla morsa dell’opportunismo è Pasqualino, buono, indifeso e vulnerabile. Cade nella trappola del fratellastro Giorgio Paternò che lo vuole dare in sposo alla bella Lucia, figlia di un riccone col vizio del gioco, in cambio di denaro. Ma Lucia non ama Pasqualino, anzi, dopo le nozze non esiterà a fuggire col suo vecchio fidanzato, giunto a reclamarla con la forza.

E a Pasqualino cosa resterà se non la delusione dell’ennesimo abbandono? Solo un velo senza ossa tra le mani, immortalato in una foto ricordo che sa di monito.

La rozza e brulicante vita di campagna, fa da contraltare alla bellezza aperta della città di Napoli, rincorsa dalla soubrette moglie di Giorgio, come l’aria, ogni qual volta la donna può.

E’ lei a dire a Pasqualino incredulo per le nozze: “Napoli è colorata, se non la vedi è come se ti mancasse l’altra metà del mondo. È il bello che se lo aspetti, non tarda ad arrivare”.

Nostalgica, con la battuta ironica che prende d’impatto, la commedia presentata dalla regia di Luigi de Filippo, apre una ferita sul senso dei ingiustizie e di adattamento della vita.

La compagnia de ‘La bottega del teatro di Luigi de Filippo’, voluta da Laura Tibaldi, adempie al suo mantra oracolare presentando con classe, devozione per il teatro e bravura espressa all’ennesima potenza, un teatro di tradizione che deve essere portato avanti per non porre fine alla grandissima prosa dei de Filippo, che il mondo ci invidia.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.