22 Dicembre 2024
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‘Una relazione per un’accademia’, l’inno alla libertà di Marina Confalone

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Napoli, 28 gen. – Ognuno di noi è il prodotto di tante storie, di tutte quelle che ci hanno preceduto. Lo sa bene Marina Confalone, l’attrice da quattro David di Donatello che al Teatro Sannazaro di Napoli ha portato in scena Franz Kafka.

Due ore e mezza di trucco scenico, un rituale catartico per un’attrice di eduardiana memoria, donano alla Confalone l’aspetto della scimmia Rotpeter, chiamata a conferire in cattedra sul percorso della sua evoluzione in essere umano.

Quarantacinque minuti di puro rapimento teatrale traboccano di esperienza e bravura. ‘Una relazione per un’accademia’ è vero inno alla libertà per la Confalone che ammette: “Ho scelto questo ruolo da vera rivoluzionaria che ha sempre sostenuto e cercato il valore della libertà. Spero che il testo sia capito, perché intendo continuare a portarlo in scena come monologo, anche se tornerò al Sannazaro di Napoli a giugno, con uno spettacolo da me scritto in cui parlerò di tre storie apocalittiche sul futuro”.

La resistenza animale si manifesta nel percorso di cambiamento durato cinque anni, durante il quale con ostinazione, Rotpeter sceglie di adattarsi a una nuova condizione di vita, sfuggendo alla cattura, reinventandosi una nuova libertà, una via d’uscita.

“La vostra natura di scimmia, signori, per quanto possiate averne una dietro di voi – rivendica Rotpeter – non può esservi più lontana di quanto la mia lo è da me stesso. Tuttavia un prurito al calcagno lo sente chiunque cammini sulla terra: il piccolo scimpanzé come il grande Achille”.

Con queste parole si riduce il delirio di onnipotenza umano, che livella attraverso la storia, l’eroe quanto il primate. E’illusione quella che chiamiamo libertà; siamo tutti addomesticabili o addomesticati; ciò che fa la differenza è però la voglia di superare il proprio limite, la disperazione che spinge ad imparare per migliorare.

Marina Confalone, balzando letteralmente in cattedra con un salto acrobatico, elogia il valore della cultura: imparando quanto in media può conoscere un cittadino europeo, la scimmia riceve ascolto e nuova identità. Forma la sua mente, guarda le cose con lucida consapevolezza al punto di vedere la scimpanzé con cui si accoppia, spiritata nel suo addomesticamento.

Si riconosce sempre uno sguardo mosso dalla propria intenzione, da uno da “branco”. Si impara quando si è obbligati ad uscire dalle proprie gabbie naturali, mentali, culturali, per mera sete di salvezza.  E’ questa la profonda lezione che dà a teatro la Confalone, energica e dolce nella sua fantastica interpretazione che abbellisce un testo abbastanza “forte” con sovrumana bravura e profondità.

 

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.