Territorio

Una targa a Napoli in memoria delle vittime dell’attentato terroristico in via Calata San Marco

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Il prefetto Valentini e il sindaco de Magistris alla cerimonia. Videoconferenza in prefettura

Nel luogo dove il 14 aprile del 1988 scoppiò a Napoli un’autobomba davanti a un circolo ricreativo militare statunitense, il club USO (United Service Organizations), ora una targa commemorativa ricorda le 5 vittime dell’attentato terroristico rivendicato dall’Armata rossa giapponese.

Alla cerimonia di “apposizione” questa mattina in via Calata San Marco hanno partecipato il prefetto di Napoli Marco Valentini e il sindaco Luigi de Magistris. Presenti, tra gli altri, anche l’assessore alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione della regione Campania Mario Morcone, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli Giovanni Melillo, il console generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Mary Ruth Avery e il comandante della Naval Support Activity Naples James Stewart, insieme con il questore e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza.

La commemorazione delle vittime dell’attentato – un venditore ambulante, 3 passanti italiani e una militare USA – è proseguita, dopo la deposizione di corone d’alloro sotto la targa e l’esecuzione musicale del Silenzio, con un evento in videoconferenza in prefettura sul tema del terrorismo affrontato partendo dalla strage di 33 anni fa.

Gli interventi dei relatori

Il ricordo è ancora vivo come pure la ferita inferta allora alla città, ha detto aprendo i lavori il prefetto Valentini. Sulla stessa linea il sindaco de Magistris nel sottolineare che le iniziative di oggi sanciscono la memoria della città come quella delle vititme, ai familiari delle quali, ha ricordato l’assessore Morcone, la regione èstata vicina attraverso la Fondazione Polis per il sostegno alle vittime di criminalità organizzata e terrorismo. Una minaccia che è importante continuare ad affrontare con un approccio collaborativo, ha detto il console generale USA a Napoli Avery, sottolineando come gli eventi di oggi coincidono con i 160 anni – celebrati ieri – dall’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Italia. Ricordare le vittime, ha sottolineato intervendendo a sua volta il capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, è di importanza fondamentale anche per riannodare i fili che legano quell’evento a oggi, in un’ottica di studio del fenomeno anche in chiave preventiva.

Voce alle vittime, poi, attraverso il ricordo da parte del comandante Stewart della militare statunitese uccisa, oltre a un videomessaggio e alla lettura di 2 lettere in suo ricordo.

Durante la videoconferenza c’è stato spazio anche per un’analisi del contesto storico dell’attentato di Calata San Marco, a cura del professor Marco Lombardi dell’Università cattolica del sacro Cuore di Milano. Ha conlcuso i lavori il procuratore della Repubblica Melillo, invitando a non dimenticare la disumanità che c’è dietro ogni ogni atto terroristico.


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