22 Dicembre 2024
Magazine

Università, Unicamillus: bene dati Almalaurea su profilo e condizione occupazionale laureati

Condividi

(Adnkronos) – "Grande soddisfazione in UniCamillus per i dati emersi dal Rapporto AlmaLaurea 2024 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati. Le percentuali relative alle performance formative, ai tassi di soddisfazione degli studenti e a quelli di occupazione dei neolaureati emergono spesso in modo rilevante rispetto alla media nazionale. Il Rapporto di AlmaLaurea ha intervistato un campione di circa 300mila laureati di 78 università differenti nel 2023. Ne è emerso che il 97,2% dei laureati in UniCamillus si è dichiarato soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. Dato avvalorato dal fatto che, dopo la laurea, il 97,3% degli occupati considera il titolo conseguito “molto efficace” per il lavoro, elemento affiancato dall’apprezzamento da parte del 94,4% dei laureati del rapporto positivo instaurato con i propri docenti, tanto che l’82,2% degli intervistati si iscriverebbe nuovamente in UniCamillus, allo stesso Corso di Laurea". E' quanto si legge in una nota.  "Anche l’ambiente universitario ha fatto la sua parte: l’88,7% ha trovato di buon livello le aule, i laboratori, le infrastrutture e gli strumenti messi a disposizione dall’Università. Questi elementi, insieme alla particolare attenzione nel seguire il percorso formativo dello studente, hanno favorito il completamento nei tempi previsti del percorso di laurea: il 92,8% dei laureati ha concluso gli studi in corso (l’84,2% per i corsi triennali e il 100% nei corsi magistrali biennali). La media generale dei voti di laurea è in linea con queste premesse: 107,1 su 110 (104,2 le lauree triennali e 109,5 le lauree magistrali)", si legge ancora nella nota.  "Ha trovato un riscontro significativo anche la vocazione internazionale di UniCamillus con il 19,1% dei laureati proveniente dall’estero, contro una media nazionale del 4,7%. Focalizzando l’attenzione sulle lauree triennali, il dato lievita fino al 41,8% dei laureati con cittadinanza diversa da quella italiana. Infine sono i dati sull’occupazione entro un anno dalla laurea a completare una rilevazione straordinariamente positiva dell’attività dell’Ateneo e la solidità del progetto didattico di un'Università giovane e in crescita", spiega la nota. "A un anno dal conseguimento del titolo, il 94,9% degli ex studenti di UniCamillus è impegnato in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione. Per fare un confronto, il tasso medio nazionale di occupazione a un anno dalla laurea è del 74,1%. Tra gli occupati, il 5,4% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, mentre il 10,8% ha cambiato ambito. L’83,8% inizia invece a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo: il 35,1% come dipendente a tempo indeterminato, il 10,8% a tempo determinato, il 5,4% con un part-time e il 48,6% come libero professionista. Ultimo dettaglio significativo, la retribuzione media di chi si laurea in UniCamillus è di 1.654 euro mensili già dal “primo stipendio”, contro una media nazionale di 1384 euro", ha concluso la nota. —[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]