USA contro Russia. Quale sarà il ruolo dell’Europa?
Che l’attuale situazione USA – Russia stia segnando la storia è un dato che difficilmente si potrebbe contestare.
“Continuiamo a sollecitare la diplomazia come modo migliore per andare avanti” ha affermato il presidente Biden. “Ma con la Russia che continua a rafforzare le sue forze intorno all’Ucraina siamo pronti, qualunque cosa accada”…
Follia!
“Ma quali sono le vere ragioni che spingono ‘l’isteria’ (come l’ha definita Putin) di Biden contro la Russia? Difesa della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli? Non si capisce bene allora perchè Biden sia scappato dall’Afganistan e ora invece è pronto a fare la guerra per l’Ucraina. Questioni geostrategiche? Ma allora l’Europa, sul cui territorio si svolgerebbe l’eventuale conflitto, dovrebbe essere protagonista primaria della trattativa e non seguire pedissequamente le decisioni di Washington. Ragioni economiche? Gli Stati Uniti vogliono sostituirsi alla Russia nella fornitura di gas all’Europa? Non mi sembra un’ipotesi credibile (pure da qualche osservatore avanzata). Washington non vuole rinunciare ai minerali rari di cui è ricca l’Ucraina? Possibile, ma non al punto di fare una guerra. Situazione certo molto complicata, tra i timori di Putin di vedersi le truppe NATO alle porte di casa e il rispetto della sovranità dell’Ucraina, che dovrebbe essere libera di decidere i propri schieramenti internazionali. Se l’UE esistesse come soggetto politico internazionale, dovrebbe essere in grado di svolgere un efficace ruolo di mediazione. Ma purtroppo non è così. Potrebbe farlo Draghi, leader di statura mondiale? Forse. Lo auspichiamo. Ma se non c’è riuscito Macron (tra l’altro presidente dell’UE), la strada appare tutta in salita. E comunque non basta una telefonata o una video conferenza. Siamo pronti a morire (anche freddo!) per Kiev?”
Domenico Vecchioni, ambasciatore
“Mi pare che gli Stati Uniti stiano servendo a Putin l’Ucraina su un piatto d’argento: vediamo se il cavallo beve.”
Germano Dottori, consigliere scientifico di Limes
Intanto…
“Si continua, insistentemente, a prospettare una guerra in Europa e la tensione cresce ai confini orientali.
La guerra è una prospettiva inaccettabile.
A mio avviso, per evitarla c’è un’ unica soluzione: l’Ucraina neutrale, fuori da ogni alleanza militare.
L’Ue deve avere il coraggio di proporla, anche se non dovesse piacere agli Stati Uniti.”
Enrico Rossi, Leu – Articolo Uno
“Da tempo mi sono convinto che la deriva autoritaria intrapresa dai paesi occidentali, soprattutto attraverso la strumentalizzazione della pandemia, sia connessa alla preparazione della guerra (militare e commerciale) con Russia e Cina.
Nel post del 25 gennaio vi avevo già dato una lettura dell’elezione del presidente della repubblica in questa chiave.
Ora che le pedine sono pronte sulla scacchiera, assisteremo alla massiccia propaganda che con poco sforzo convincerà tutti dell’aggressione russa in ucraina e nasconderà ogni responsabilità occidentale.
L’Italia sarà coinvolta e pagherà un prezzo, che il cannone spari o taccia ancora per qualche tempo.
Americani e Inglesi, esattamente come i loro nemici, se ne fregano dei nostri interessi e per salvare i propri sono disposti a rischiare un conflitto nucleare.
In questo folle scenario, i nostri politici, invece che prendere le distanze dalla prova di forza Nato e schierare l’Italia per la neutralità e la pace, obbediranno ai loro padroni.”
Mattia Crucioli, Movimento cinque stelle
Il senatore Crucioli ha dimenticato che al Governo c’è anche il suo partito e che la Farnesina è guidata da un grillino della prima ora.
La presente nota sorvola su questo problema preliminare perché non mi propongo solo di mettere a fuoco il conflitto quale esso è, ma anche quali saranno le conseguenze oggettive in Italia. Tuttavia, quello che interessa maggiormente è il significato che il problema del conflitto riveste nella progressiva maturazione e nelle diverse anime dei politici europei.
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