Ustica, mancanza di memoria storica
Giuliano Amato, con la sua dichiarazione, ha semplicemente ricordato un fatto accaduto. Niente di più. Molti la prendono come una cosa grandiosa, ma siamo sicuri che la sua dichiarazione sia così eccezionale e chiarificatrice?
“Giuliano Amato rilancia l’ipotesi del missile francese. Secondo questa tesi, il 27 giugno del 1981 nei cieli di Ustica il DC-9 dell’Italia fu centrato da un missile sparato da un aereo francese. Amato definisce questa “la versione più credibile”.
Non ha verità, Amato: ha ipotesi, ci offre “una versione credibile”.
Amato si fida più delle ipotesi che delle “prove” certificate dalla magistratura, secondo la quale l’aereo esplose a causa di una bomba collocata nella toilette posteriore.
Nel 1999 il giudice istruttore Rosario Priore depositò un’ordinanza di rinvio a giudizio in cui ipotizzava che il velivolo fosse stato abbattuto da un missile nel corso di una battaglia aerea.
Le sentenze definitive dei giudici hanno smontato questa ricostruzione definendola “fantasiosa”, una conclusione “inaccettabile in quanto si dà per certo un risultato partendo da dati del tutto ipotetici e peraltro del tutto sconfessati dagli elementi probatori certi ed inequivocabili”.
Le sentenze successive, e rese definitive dalla Cassazione, attribuiscono la tragedia a una bomba. Ma vengono ignorate.
Si è così creata una doppia verità, quella ufficiale dei giudici e quella vaga, politica, che adesso Amato scodella di nuovo.
E’ una vecchia convinzione di Amato. Quand’era presidente del Consiglio, incontrò il presidente francese Chirac all’Eliseo. A un certo punto chiese a Chirac di aiutarlo a capire cos’era successo a Ustica perché “l’unica cosa certa è che i generali dell’Aeronautica ci hanno mentito”. Chirac lo guardò sorpreso e disse che di quella storia non sapeva proprio nulla.
Ora Amato torna all’attacco e chiede a Macron di ammettere che un caccia francese abbatté il DC-9.
Macron potrebbe magari invitarlo a leggere le sentenze dei magistrati.”
Marco Nese, giornalista e scrittore
“L’Italia è stupefacente. Una ricostruzione di Ustica già avallata molti anni fa da Cossiga viene riproposta da Amato. E la scambiano per nuova. Se lo rifaranno tra vent’anni, probabilmente l’effetto sarà uguale. Memoria zero.
Cossiga affermò all’epoca che anche Amato era al corrente. Nulla di nuovo. Neanche la mancanza di memoria storica.
Inoltre, all’epoca la Francia non faceva parte della struttura militare integrata della NATO, se di Francia parliamo. Ne faceva e fa parte invece l’Italia, della cui difesa la NATO è parte fondamentale”
Germano Dottori, consigliere scientifico di Limes
“Amato scoppio ritardato: perché dire di Ustica solo ora, 43 anni dopo, e perché attribuire la colpa solo ai francesi visto che a decidere l’abbattimento dell’aereo di Gheddafi fu la Nato?”
Marcello Veneziani, giornalista e scrittore
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