Vertice di Parigi. Inutile, confuso e dannoso
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Il vertice di Parigi ha creato delle divisioni che, in questo momento, risultato un tantino dannose.
Se si vuol discutere di pace e di collaborazione, bisogna innanzitutto essere chiari, altrimenti è meglio non organizzare un bel nulla. E invece ecco… È venuto fuori un vertice che sembra più una risposta isterica all’esclusione ai trattati di pace voluti da Trump.
“Il mini-vertice europeo di Parigi è stato in definitiva inutile, confuso e dannoso. Inutile, perchè non ha prodotto alcun risultato tangibile. Confuso, perchè non si è capito bene in base quale criterio siano stati scelti gli invitati. C’erano alcuni Paesi UE, c’era il Regno Unito (che non fa più parte dell’UE), c’era la Nato ( che fa parte di un’altra parrocchia…), c’era il Presidente del Consiglio UE (che dovrebbe rappresentare in teoria tutti i membri dell’UE…). Che confusione! Infine dannoso, perchè ha messo in evidenza la profonda divisione che caratterizza (e paralizza) oggi l’UE. Vengono cioè invitati i membri “che contano” e lasciati da parte tutti gli altri che evidentemente, agli occhi del padrone di casa, non contano nulla. Ma la divisione è esplosa anche all’interno dello stesso strambo gruppo immaginato da Macron, tra Paesi interventisti, paesi che non sanno che pesci pigliare, paesi decisamente contrari all’invio di truppe in Ucraina. Insomma una tipica “macronata”, un mini-vertice da dimenticare. L’UE ha illuso Zelensky facendogli credere che avrebbe potuto vincere la guerra. Mi auguro che non continui a illuderlo fino a fargli perdere anche la pace.” Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia
“Come prevedibile, il vertice di Parigi voluto da Macron si è rivelato inutile se non come operazione di marketing necessaria al presidente francese per tentare di rafforzare la propria immagine agli occhi della propria popolazione.
Peccato che il prezzo di questa operazione sia stato indebolire ancor più l’Europa, paradossale se l’autore fino a pochi giorni fa invocava un’Europa più unita forte e indipendente, autoproclamandosi capo supremo dell’iper-europeismo.
L’obiettivo reale di Macron sembra essere stato piuttosto:
▪️creare una frattura interna all’Europa sul dossier Ucraina;
▪️fomentare una corrente che ostacoli i negoziati di pace tra Usa e Russia;
▪️porsi alla testa di questa corrente in quanto leader degli anti-Trump;
▪️ostacolare il ruolo dell’Italia come facilitatore di un’allineamento Usa-Ue sull’esito del conflitto;
▪️sperare così di delegittimare, oltre all’Italia, la stessa UE come interlocutori e di sostituirsi ad essi nei contatti con gli Usa.
Il problema è che così facendo non ha fatto altro che confermare a Usa e Russia l’irrilevanza e l’inutilità dell’Europa ai tavoli negoziali, perché non solo debole ma anche divisa e non allineata alla volontà di americani e russi (e anche ucraini) di trovare una rapida soluzione.
Alla fine, nei fatti, i meno europeisti sono sempre quelli che, a parole, si professano più europeisti.”
Vincenzo Sofo, Fdi già europarlamentare
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