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Vertice di Washington. La NATO persiste ma le speranze sono fragili

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Anna Tortora

È una speranza commovente quella che la NATO possa instillare in Putin intenti pacifici: data la personalità dello zar, lo hanno spronato all’aggressività. Ulteriore aggressività.
La Meloni afferma di non essere in guerra con la Russia, ma di sostenere la difesa dell’Ucraina.
Forse perché il discorso di Biden ci ha fatto capire, come nessun negoziato formale, la fragilità di queste speranze e la natura delle nostre responsabilità. Tutto ciò, però, ha rafforzato la convinzione che gli Stati Uniti non hanno fatto nulla di ignobile quando hanno tentato di salvaguardare l’indipendenza dell’Ucraina.
Al tempo stesso, bisogna essere cauti…
“La NATO “persiste et signe”! Conferma la sua natura bellicista, rincorrendo l’escalation fino alle estreme conseguenze. Non solo va difesa l’Ucraina, ma la Russia va umiliata politicamente e sconfitta militarmente. E anche la Cina, e altri Stati filo-russi, stiano attenti a non aiutare troppo Mosca, altrimenti…altrimenti ci arrabbiamo! Possibili iniziative diplomatiche o tentativi credibili di mediazione? Nemmeno l’ombra. La NATO , gendarme del mondo! Tutto ciò naturalmente senza tener conto delle opinioni pubbliche europee assolutamente contrarie alla guerra. Gli stessi ucraini cominciano a sopportare sempre meno le conseguenze del conflitto. Morti e distruzioni senza fine, un paese al limite del fallimento, un presidente scaduto, un parlamento che non conta nulla, mancanza di libertà di stampa e di espressione, giovani che scappano per non finire in prima linea, milioni di ucraini che preferiscono starsene all’estero ecc…Ma di quanti morti avranno bisogno Zelensky e la Nato per capire che l’ esclation va fermata, non alimentata. Il diritto internazionale va certo rispettato, non solo quando stabilisce l’inviolabilita’ delle frontiere, ma anche quando stabilisce la protezione delle minoranze e l’autodetetminazione dei popoli. Tutti dovrebbero fare un passo indietro. Invece quando la Russia fa un passo avanti, la Nato ne fa due, quando la Nato fa un passo avanti la Russia ne fa due. Di questo passo – è il caso di dire – dovre andremo a finire? Ma i leader che ci governano, sono davvero persone responsabili? Sanno che i più grandi conflitti armati sono scoppiati , malgrado nessuno li volesse o li prevedesse? Il motto della Nato in era nucleare, dovrebbe essere il contrario del celebre detto latino: se vuoi la pace, prepara la pace!” Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.