Vittoria determinante a Berlino, ma di positivo c’è solo il risultato

di Luca Muratgia

Vitale vittoria del Napoli in terra tedesca contro l’Union Berlino. I  tedeschi, in crisi conclamata e provenienti da otto sconfitte consecutive, si sono presentati , dinanzi a circa 70.000 spettatori,  affrontando questa partita col piglio della disperazione, come ultima spiaggia consapevoli che, in casa di ulteriore sconfitta, la loro avventura in Champions poteva considerarsi conclusa.
Il Napoli invece, dopo la convincente vittoria di Verona, era alla ricerca della continuità di risultati, aspetto, questo, che fino ad ora è parso il punto dolente della stagione azzurra, oltre che una vittoria che avrebbe spianato la strada per la conquista della qualificazione nel girone. La partita è risultata oggettivamente brutta, dove Il Napoli, soprattutto nel primo tempo, non è riuscito ad esprimere un gioco armonico, dove ha palesato i soliti difetti con una squadra sfilacciata, lunga, con una preoccupante distanza tra i reparti ed incapace di creare occasioni da gol e senza mai riuscire a mettere in difficoltà la difesa dei teutonici. Il secondo tempo, procede sulla falsariga del primo con i partenopei che raramente riescono a realizzare tre passaggi di fila. Con il passare del tempo emerge sempre più chiara la convinzione che il risultato finale difficilmente potrebbe sbloccarsi, (convinzione alimentata dall’inconsistenza offensiva delle due squadre) e che solo un colpo di genio e una giocata individuale avrebbero potuto decidere l’incontro. Ovviamente le probabilità,  in questo senso, erano inevitabilmente appannaggio del Napoli che annovera, tra le sue fila, giocatori con un tasso tecnico indiscutibilmente superiore a quello della formazione tedesca. La citata convinzione, trova effettivamente riscontro, quando Kvaratskhelia con la sua infinita classe si libera del suo avversario sulla sinistra e porge a Raspadori un assist che l’attaccante bolognese scaraventa in porta con un sinistro micidiale. La parte finale della partita è di estrema sofferenza con i tedeschi capaci di  assediare l’area azzurra senza però riuscire mai ad impensierire seriamente la retroguardia degli uomini di Garcia. La partita termina nel sospiro di sollievo generale per una vittoria che pone gli azzurri in una condizione ottimale in chiave qualificazione agli ottavi. A parziale giustificazione di una prestazione evidentemente scialba, c’è da evidenziare che non sussistevano, da un punto di vista ambientale, le condizioni per una partita di spessore. Per l’Union Berlino, come accennato proveniente da otto sconfitte consecutive, il match dell’Olimpia Stadium, rappresentava l’ultima spiaggia, una partita da affrontare con tutte le energie possibili tipiche di chi sperimenta l’istinto di sopravvivenza, su di un terreno di gioco reso pesante dalla pioggia incessante, aspetto che inevitabilmente ha facilitato il compito dei tedeschi fisicamente più strutturati. Per dette premesse, la partita si è disputata sulla grinta, sulla determinazione, sulla cattiveria agonistica e sull’intensità,  che risultavano senza dubbio aspetti più congeniali ai giocatori allenati da Fisher. Mentre se la partita si fosse giocata sui valori tecnici probabilmente i partenopei avrebbero avuto la meglio senza eccessivi patemi d’animo considerando la differenza di valori parsa siderale nonostante le difficoltà. C’è insomma da essere contenti perché, in un avvio di stagione tanto complicata e complessa, ipotecare gli ottavi di finale con tre giornate d’anticipo, rappresenta indiscutibilmente, un risultato importante. La stagione azzurra adesso, passa per il Maradona dove, domenica prossima alle ore 20.45, Il Napoli affronterà  il Milan di Pioli in un match che dirà molto sul prosieguo della stagione dei campioni d’Italia.